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Sea Shepherd - Gabon e nuove sfide

Se spesso gli interventi in difesa dell'ecosistema marino vengono decisi da Sea Sheperd in base alle emergenze nelle acque di tutto il mondo, può anche capitare che un governo richieda il suo intervento diretto. Come capitato recentemente in Gabon. Il presidente Li Bongo Ondimba aveva annunciato alla conferenza Onu di New York sull'Oceano, la creazione di nove nuovi parchi marini nazionali e 11 nuove riserve acquatiche. Un mese dopo queste dichiarazioni Sea Shepherd è stata invitata ad aiutare il governo nella lotta contro la pesca illegale in quella che oggi è la più grande rete marina di aree protette dell'Africa.

Sono stato chiamato anche io ad unirmi all'equipaggio Sea Shepherd nella veste di ufficiale di navigazione e Coxswain  La campagna mirava a ampliare le misure vigenti in materia di monitoraggio, controllo e sorveglianza, individuare e dissuadere l'attività di pesca illegale  ma anche a monitorare il rispetto della legge da parte degli operatori di pesca autorizzati.

La campagna è stata ufficialmente lanciata in una conferenza stampa nella capitale Gabonese di Libreville dal ministro gabonese della difesa nazionale con la partecipazione del ministro della silvicoltura, della pesca e dell'ambiente per il Gabon e del capitano del Bob Barker, Adam Meyerson.

L'operazione Albacore II è stata la seconda campagna di Sea Shepherd in collaborazione con il governo gabonese per combattere la pesca illegale nell'est Africa, un tipo di pesca non regolamentata e clandestina. Durante la stagione di pesca del tonno del 2017, i marinai gabonesi e gli ufficiali  dell'Agenzia per la pesca ( ANPA ) sono stati a bordo insieme nella nave Sea Shepherd, per pattugliare le acque territoriali del Gabon . Questi pattugliamenti hanno rappresentato un importante baluardo per difendere, conservare e proteggere l'habitat del tonno nell' Africa Centrale e Occidentale.

Si stima che ogni anno siano tra 11 e 26 i milioni di tonnellate di pesci catturati attraverso la pesca illegale in tutto il mondo, una pratica particolarmente diffusa nei paesi in via di sviluppo. Il 40% di questa pesca illegale sembra verificarsi nelle acque dell'Africa occidentale e centrale.

"L'operazione Albacore - ha detto il capitano Peter Hammastedt, alla guida del contingente - è un esempio dei successi possibili quando i governi e le organizzazioni non governative lavorano insieme per combattere la pesca illegale. Sea Shepherd è estremamente orgoglioso della nostra partnership di successo con il Gabon

Ritengo fondamentali azioni come questa. Servono anche ad aumentare la consapevolezza delle persone su quanto sia fondamentale la conservazione dell'ambiente marino. Deve diventare un obiettivo strategico per tutti. Se infatti la pesca eccessiva continua a dilagare, le balene continuano ad essere massacrate diventa un grande problema di equilibrio ecologico tra tutti gli esseri viventi e quindi anche per l'uomo stesso. Tanto che nelle navi di Sea Sheperd non viene utilizzato cibo derivante dallo sfruttamento animale: niente carne, pesce o prodotti ricavati con l'uccisione di animali. 

Da non sottovalutare anche l'importanza delle azioni di Sea Sheperd contro i criminali che continuano a saccheggiare in modo indiscriminato gli oceani. Criminali che però riescono ad evolversi anche da un punto di vista tecnologico rendendo sempre più difficile l'intervento dell'organizzazione. Le baleniere giapponesi infatti riescono ad evitare le navi di disturbo attraverso un segnale satellitare che le porta a cambiare rotta, riuscendo spesso nel loro vile obiettivo di uccisione dei cetacei.

Ammiraglio Giusepe De Giorgi

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi - Sea Shepherd - Gabon e nuove sfide