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Mare Nostrum

L'operazione Mare Nostrum è stata negli anni accusata di aver contribuito all’esodo di massa dei migranti, in realtà non è così e lo provano i numeri visto che la migrazione di massa verso le coste italiane era iniziata un anno prima in corrispondenza della guerra in Siria e del peggioramento della situazione in Somalia ed Eritrea.

Mare Nostrum - Statistiche

Dopo l'avvio di Mare Nostrum il numero di migranti in mare è diminuito per poi risalire dopo il termine di un'operazione nata come risposta a una situazione in mare e sulle nostre coste divenuta intollerabile. Nessuno si ricorda più che prma di Mare Nostrum gli scafisti arrivavano spesso indisturbati fino alle coste italiane. Per evitare di essere catturati e per riutilizzare il barcone per altri trasporti, i migranti stremati venivano costretti a saltare in acqua al largo per tentare di raggiungere a nuoto la costa. In molti, soprattutto le donne ei bambini, non ce la facevano. 

Nel 2013 si consumarono immani tragedie come quella a 3 miglia nautiche da Lampedusa dove 350 persone annegarono per il ribaltamento di un barcone stipato all’inverosimile. Pochi giorni dopo un’imbarcazione raggiunse la costa Siciliana, nei pressi di Catania e nel tentativo di raggiungere la salvezza, in pochi metri d’acqua, annegarono altri disperati. Purtroppo i pattugliamenti di Frontex e le attività della Capitaneria si erano rivelati alla prova dei fatti tragicamente insufficienti a garantire la sicurezza marittima perfino nelle nostre acque territoriali. C'era quindi bisogno di un intervento urgente della Marina. Così dopo il naufragio di Lampedusa presi la decisione di mandare in mare un gruppo di 5 navi, dopo circa una settimana, l'operazione avviata d’urgenza dalla Marina, divenne Mare Nostrum dopo una riunione a Palazzo Chifi insieme al  Capo di Stato Maggiore della Difesa, al Ministro della Difesa, degli Interni, dei trasporti, presieduta dal Premier Letta.

L’area di operazioni di Mare Nostrum costituiva una barriera a forma di L per mettere sotto controllo un’ampia area a circa 50 miglia nautiche dalla Libia nel canale di Sicilia e a circa 100 miglia dall’Italia verso oriente, per intercettare i mezzi impegnati nel traffico di esseri umani provenienti dall’Egitto e dalla Turchia. Oltre alle Navi avevo deciso d’impiegare sommergibili come sentinelle verso Est, fra Creta e la costa africana, per intercettare e seguire in modo occulto eventuali unità sospette. In pochi oggi ricordano che a bordo delle nostre Navi operavano distaccamenti della Polizia di Stato per identificare i migranti appena salvati, in contatto in tempo reale con il computer centrale del Viminale (via satellite) per individuare eventuali elementi sospetti prima del loro arrivo sulla terra ferma e medici del Ministero della Salute insieme a personale sanitario della Marina, della Croce Rossa, dell’Ordine di Malta, di UNHCR, oltre che per i primi eventuali soccorsi anche per filtrare i sopravvissuti sotto il profilo medico (rischio tubercolosi e successivamente Ebola).  Il bilancio dell'operazione parla chiaro: sono stati arrestati più di 360 trafficanti di esseri umani, numeri che non si erano mai visti prima. In alcuni casi questi arresti sono stati eseguiti con operazioni spettacolari come quando in coordinamento con la Procura di Catania (Dott. Salvi), un nostro sommergibile localizzò e seguì, per due giorni, un grosso peschereccio senza bandiera che rimorchiava un barcone con 500 disperati a bordo, proveniente dalle coste Egiziane. La sorveglianza occulta del sommergibile ha consentito di posizionare per tempo due nostre Navi sulla sua rotta, permettendo di abbordare il peschereccio rimorchiante, dopo inseguimento con uso delle armi e di salvare incolumi i migranti dal barcone già in fase di affondamento evitando un’altra strage in mare. Furono arrestati 16 scafisti egiziani. Le rotte dall'Egitto furono praticamente abbandonate.  Mare Nostrum inoltre dimostrò l’importanza del coordinamento della attività in Mare dei vari corpi dello Stato da parte della Marina Militare, per le sue evidenti maggiori capacità di comando e controllo. Mare Nostrum fu anche oggetto di studio  dalla Marina degli Stati Uniti e dei paesi alleati, come mi è stato riferito negli incontri periodici con i miei colleghi che hanno sempre espresso la loro ammirazione per quella che è stata la più grande operazione di umanitaria in mare della storia, considerato che giornalmente dovevamo gestire dai 20 ai 30, fra barconi e gommoni in precarie condizioni di stabilità, diretti verso Lampedusa. Senza nulla togliera al valore umanitario della missione, Mare Nostrum è stata anche e soprattutto un’operazione di sicurezza marittima ad ampio spettro, basti pensare che non si sono ripetuti sbarchi incontrollati sulle nostre coste, né la diffusione di malattie contagiose, nella nostra popolazione.

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi - Mare Nostrum