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Trivellazioni si o trivellazioni no?

Un'altra multinazionale britannica ha ottenuto l'autorizzazione dal ministero dell'ambiente per cercare idrocarburi nell'area tra Polignano a mare e Brindisi.

Il tema delle trivelle e delle compagnie petrolifere torna dunque d'attualità e questa volta riguarda le coste pugliesi. Ad aver ottenuto l'ultimo via libera è stata la Northern Petroleum ma non si tratta dell'unico caso. Il ministero aveva già in precedenza autorizzato la Global Petroleum Limited per effettuare ricerche petrolifere tra Giovinazzo e Monopoli, poi era stata la volta della Global Med LLC a cui sarà permesso di cercare idrocarburi a largo di Santa Maria di Leuca Le prime trivellazioni dovrebbero iniziare nei prossimi mesi, probabilmente a marzo 2018.

La tecnica utilizzata sarà quella dell'air gun, a circa 13 miglia dalla costa del Capo di Leuca. Secondo Legambiente Puglia si tratterebbe di azioni che potrebbero avere gravi ripercussioni sulla fauna e sulla flora marina.

A contrastare le prossime trivellazioni si erano messi in moto alcuni amministratori locali. Come accaduto a Molfetta dove l'assessore alla Socialità, all'Istruzione e all'Ambiente Ottavio Balducci aveva annunciato che  la Seconda Commissione Ambiente del Comune "si era espressa favorevolmente per rilanciare un tavolo condiviso con le altre città costiere pugliesi per dire ancora no alle trivellazioni entro ed oltre le 12 miglia nel mare Adriatico". Il sindaco Tommaso Minervini aveva scritto anche a Domenico Vitto, primo cittadino di Polignano a Mare e presidente regionale dell'Anci,  per unire le forze e provvedere a fare ricorso, anche con la Regione Puglia, contro la delibera del Ministero dell'Ambiente. In loro soccorso è poi arrivato l'intervento del Mise che ha stoppato di fatto per almeno sei mesi le autorizzazioni concesse fino a quando il gruppo tecnico costituito appositamente non produrrà ulteriori elementi di valutazione che sono stati nel frattempo richiesti a tutela delle coste. Un intervento che sembra dunque ridimensionare i permessi rilasciati dal ministero dell'Ambiente.

A scatenare l'intervento del Mise era stata la richiesta della viceministra Bellanova alla  Direzione Generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche (Dgs-Unmig) e alla Direzione per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche (Dgsaie), di istituire il gruppo di lavoro Tecniche avanzate Eco-sostenibili per la Sismica Esplorativa Offshore - “Teseo”: si tratta di un gruppo tecnico che dovrà eseguire delle indagini geofisiche relative alle prospezioni finalizzate alla ricerca nel settore degli idrocarburi. Il suo scopo sarà quello di “verificare lo stato dell’arte relativo alle migliori tecnologie disponibili per le attività di indagine geofisica per la ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi al fine di garantire la massima sostenibilità ambientale delle stesse, producendo entro 6 mesi una relazione in merito”.

Il gruppo tecnico partorirà una relazione tecnica su queste nuove tecnologie sostenibili senza la quale le autorizzazioni concesse dal ministero rischiano di diventare sostanzialmente inutili o comunque ad efficacia posticipata.

Trivellazioni si o trivellazioni no?

L'ultima parola arriverà solo dopo questa relazione tecnica. La viceministra Bellanova, salentina doc, ha ricordato come “la Strategia Energetica nazionale preveda una forte decarbonizzazione e segni un punto rilevantissimo verso un futuro libero dall’utilizzo delle fonti fossili. Il che rende ancor più cogente la necessità di contemperare la sicurezza delle nostre coste e dei nostri mari, considerata prioritaria, con le attività di ricerca, anche alla luce delle iniziative più rilevanti che vedono impegnato il Mise ed il Governo”.

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi

Trivellazioni si o trivellazioni no?