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Tangeri Med: il porto più grande del Mediterraneo è marocchino

A quattordici km dalla Spagna, circondato da una zona franca di attività industriali e logistiche in una posizione strategica sulla via di passaggio tra Africa, Europa, Asia, Nord America e Sud America, si trova il Tangeri Med, oggi porto marittimo principale del Marocco, con l’aspirazione a diventare il primo snodo per la distribuzione di merci Mediterraneo.

La posizione strategica, sullo stretto di Gibilterra, rende infatti unico questo porto: più di 100 mila navi passano di qui ogni anno e oltre 200 cargo attraversano lo stretto ogni giorno. Nonostante sia uno scalo “giovane” (il primo terminal è stato inaugurato nel 2007 e il secondo nel 2008), il porto africano è così in breve tempo diventato un modello internazionale di governance e un riferimento per il trasporto via nave di merci. Su una delle colline che guardano verso il porto campeggia la scritta in arabo “Allah, wal-watan, wal-malik”, vale a dire “Dio, la patria, il re”. Un adagio che ben richiama i pilastri su cui poggia il Marocco, un Paese il cui sovrano da anni promuove azioni volte a far crescere l’economia. Nei piani visionari del re del Marocco, infatti, il porto entro il 2025 potrà contare su numeri titanici: 9 milioni di container, 1mln di auto esportate, 7mln di passeggeri e 700 mila camion all’anno.

A fine giugno 2019 intanto è stato inaugurato Tanger Med 2 (terza fase di sviluppo della serie di banchine e terminal nonché trampolino per 186 porti e 77 Paesi sui 5 continenti) che, una volta entrato a pieno regime, dovrebbe essere in grado di triplicare la capacità del porto di Tangeri intercettando addirittura il 20 per cento degli scambi globali.

Primo porto africano già dal 2018, Tanger Med con questa nuova parte che amplia la precedente costruzione ed affianca il porto per i passeggeri, diventa così il primo per capacità del Mediterraneo puntando ad entrare a breve nei primi 20 del mondo grazie a quasi tre km di moli per una profondità di 18 metri, e quasi 5 di banchine in continua espansione con finanziamenti pubblici e privati sempre più cospicui: più di 900 aziende fanno già base in questo hub dando lavoro ad oltre 75mila persone (la maggior parte lavoratori locali divisi tra 5mila nel porto e più di 70mila nelle oltre 900 imprese connesse al progetto) in settori come quello aeronautico, agricolo, tessile e dei servizi.

Molte aziende straniere sono stante convinte così a delocalizzare qui grazie a particolari agevolazioni fiscali: il primo settore è quello dell’automotive con decine di file di auto ferme al porto in attesa di essere esportate. A seguire, aeronautica, tessile e agribusiness. Importanti anche i settori dell’elettronica, del biomedicale e delle rinnovabili, per un giro d’affari di 8,3 miliardi di dollari. L’impatto del progetto sulla regione ha poi permesso un notevole sviluppo infrastrutturale grazie alla creazione di un’autostrada e di una nuova linea ferroviaria, il tutto non mettendo in secondo piano la tutela dell’ambiente. Ne è la prova il fatto che Tanger Med è il solo porto extra-europeo a godere della qualifica di EcoPort, un marchio di qualità attribuito dall’UE in tema di tutela ambientale.

Circa il 40 per cento delle merci movimentate provengono, o sono dirette, verso l’Africa occidentale, un modo, dove mancano ancora strade e ferrovie, per permettere a queste aree di essere connesse al mondo e svilupparsi ponendo fino al loro isolamento. Un altro 40 per cento dei traffici di Tanger Med coinvolge Asia e Americhe. L’Europa, occupando circa il 20 per cento dei traffici, rimane comunque il partner principale con la Spagna in testa, seguita da Francia, Regno Unito e Germania.

Grazie al porto di Algeciras in territorio iberico, prospicente quello di Tanger Med è nata poi una collaborazione molto forte e proficua che permette oggi in sole otto ore alle merci di raggiungere Madrid dall’Africa. Collaborazioni future si prefigurano però anche per altri Paesi europei. Secondo Hassan Abkari, direttore generale aggiunto di Tanger Med Port Authority, la volontà di creare di partnership con l’Italia si collega al porto di Trieste, che nei prossimi mesi potrebbe diventare insieme al Pireo in Grecia uno dei principali punto d’arrivo del corridoio commerciale Cinese noto come nuova via della seta.

Tangeri è anche il principale concorrente per Trieste e Genova che oggi sono ancora insieme a Marsiglia i principali punto d’ingresso delle merci trasportate dalle grandi navi verso l’Europa. L’accordo in lavorazione potrebbe portare il con sé il rischio di una marginalizzazione dei due principali porti italiani e di Gioia Tauro (per i container) che si troverebbero a gestire navi più piccole e un volume di traffico complessivamente minore.

L’infrastruttura consolida l'ancoraggio del Regno del Marocco nell'area euro-mediterranea e nella regione magrebina e araba, rafforzando la sua vocazione di polo di scambio tra Europa e Africa, tra Mediterraneo e Atlantico e, allo stesso tempo, rafforza il suo ruolo centrale come partner attivo nel commercio internazionale e ben integrato con l'economia globale. Tanger Med è riuscito a collegare il Marocco a 77 Paesi e 186 porti, contribuendo così ad affermare il Regno sulla scena marittima internazionale e a portarlo dall'83esimo al 17esimo posto nella classifica della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad).

L’ascesa del porto è dovuta, oltre che ad una spinta strategica del Governo in termini di investimenti pubblici, anche a quattro driver che lo trascinano ad avere una posizione di primo piano: la posizione geografica, la capacità di attrarre mega Carrier e terminalisti di primo livello, la capacità di accogliere ogni tipologia di nave e infine, la dotazione di una “Free Zone” che ha saputo infondere una grande accelerazione alla crescita dello scalo (l’area logistico-portuale e l’area “Franca” ospitano complessivamente circa 600 imprese di tutti i settori produttivi che realizzano un totale export di oltre 4 miliardi di euro).

Il successo del porto marocchino deriva, in conclusione, da una serie di fattori combinati tra loro: Tanger Med prevede, infatti, numerose facilitazioni burocratiche agli scambi commerciali, che gli permettono di superare la concorrenza degli altri porti del Mediterraneo ed essere preferito da aziende e compagnie di navigazione, nell’individuazione delle rotte più profittevoli e in fase decisionale per stabilire dove situare le attività produttive. E così quella che un tempo era considerata la fine del mondo, Tangeri, con le sue colonne d'Ercole, si avvia a diventare il primo porto del Mediterraneo a meno che l’Italia non riacquisti la consapevolezza del suo destino marittimo, di cui i porti e le basi navali costituiscono uno degli assi portanti.

 

Fonti:

http://www.ansa.it/mare/notizie/portielogistica/news/2019/07/09/tanger-med-il-sogno-di-un-re-che-vuole-collegare-il-mondo-_40ae04e4-dd14-43cd-90a3-710e1d5bf763.html

https://www.freshplaza.it/article/9067891/marocco-nel-2018-il-porto-di-tanger-med-ha-registrato-il-nuovo-picco-storico-di-traffico-dei-container/

https://www.dire.it/09-07-2019/351507-foto-video-nasce-a-tangeri-il-porto-ponte-tra-africa-ed-europa/

https://menafn.com/1098740587/Moroccos-Tanger-Med-to-become-largest-in-Mediterranean

http://www.ansamed.info/ansamed/en/news/sections/economics/2019/07/09/moroccan-king-wants-to-connect-world-through-tanger-med_8246e161-2f48-4c00-8263-cab05591daa3.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Tangeri_Med

https://www.etribuna.com/eportale/it/2014-03-20-23-48-00/33474-marocco-tanger-med-ii-eccellenza-infrastrutturale-e-nuovi-investimenti

https://www.costozero.it/free-zones-di-successo-il-caso-del-porto-di-tanger-med-in-marocco/

https://www.agi.it/estero/porto_di_tangeri_mediterraneo-5744488/news/2019-06-29/

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi - Tangeri Med: il porto piu' grande del Mediterraneo e' marocchino