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Lo sviluppo sostenibile: un obiettivo dell’Agenda 2030

Le convenzioni internazionali per la preservazione della “vita sulla terra” hanno lo scopo di proteggere e ripristinare l’ecosistema terrestre. Le azioni sono, infatti, volte a sfruttare le foreste in modo sostenibile, fermare la desertificazione e salvaguardare la biodiversità. 

Quello della “vita sulla terra” è un legame complesso, in grado di unire tutte le componenti di un territorio in un equilibrio delicatissimo che l’uomo non riesce a percepire perché ha inizio a livelli microscopici.

L’agenda 2030, consapevole della varietà e ricchezza dell’ecosistema, ha stabilito tre importanti obiettivi: foreste, territorio e biodiversità. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Diritto internazionale ambientale

Per diritto internazionale ambientale si intende l’insieme di principi e di norme di protezione di foreste, territorio e biodiversità. Nato nel 1972, in occasione della Conferenza di Stoccolma sull’ambiente umano, in qualità di impegno politico e morale non era giuridicamente vincolante, ma ha dato il via per la costituzione di testi giuridici, vincolanti e non, atti a regolare il rapporto degli Stati, dei cittadini e delle popolazioni con la vita sulla terra.

Ad oggi, il caposaldo di queste norme è la Convenzione sulla Diversità Biologica, stilata nel 1992 in occasione della Conferenza su Ambiente e Sviluppo, e che a sua volta ha dato vita ai seguenti Protocolli:

  • Protocollo di Cartagena, in materia di biosicurezza;

  • Protocollo di Nagoya in merito alla distribuzione equitativa dei benefici derivanti dall’impiego della Convenzione sopracitata.

Entrambi hanno l’obiettivo di prevedere una sicura ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse.

Quanto detto finora ha lo scopo di ribadire due principi fondamentali:

  1. gli Stati hanno il diritto di sfruttare le risorse senza creare danno all’ambiente,

  2. gli Stati hanno il dovere di cooperare.

 

L’uomo e l’ambiente

L’ecosistema ha delle regole ben delineate, nelle quali l’uomo tende a intromettersi in modo irriverente, nel tentativo di soddisfare le sue esigenze e la sua sete di onnipotenza che finiscono per alterare tutto e imporre un cambiamento irreversibile.

È fondamentale per l’essere umano trovare una soluzione, un compromesso tra la sua avidità e il rispetto per la terra, senza la quale non esisterebbe neanche il capriccio umano. 

Il mio invito è quello di seguire la strada intrapresa per la realizzazione dell’Agenda 2030 così da riuscire ad arrivare a quella data senza ulteriori errori che metterebbero ancora più a repentaglio la sopravvivenza dell’intero Pianeta.